martedì 9 ottobre 2007

Ridi che ti passa.


Dalla saggezza yiddish l'ironia che vince i disagi.
Le storielle di questo libro, raccolte da Raymond Geiger negli anni Venti, hanno origine dall’umorismo yiddish degli ebrei ashkenaziti che deriva dalla cultura della diaspora fiorita nell’Europa orientale a partire dal XVII secolo. In questi brevi racconti le riunioni familiari sono sempre divertenti, i rabbini spesso uomini gioviali, nemici del pessimismo, amanti della buona compagnia e pronti al motto di spirito, contenti di sorridere e di far ridere con uno scherzo o una barzelletta… Maestri di saggezza oltre che di religione, che hanno insegnato al loro popolo ad accettare l’inevitabile con il buonumore.
Così, nei vecchi ghetti dove non penetrava il sole, entrava il riso con le favole, i racconti, i motti di spirito… Sono le storie di gente che ha conosciuto il dramma della dispersione (diaspora), della vita nel ghetto separata dal resto del mondo e della Shoah…
Ed ecco allora che questa raccolta riflette lo spirito del popolo che più di tutti gli altri ha sviluppato il senso dell’ironia per dare e ricevere sollievo, per prendere il mondo così com’è, per essere tolleranti verso le debolezze altrui e ridere delle proprie.
Un libretto senza dubbio interessante che riprende una selezione dal volume "Storielle Ebree" pubblicato nel 1928 da Raymond Geiger.
Peccato per la grafica assolutamente orribile.
E' stato usato un carattere di stampa al limite dell'illeggibilità. Ma forse era pretendere troppo da un prodotto dato in omaggio con una rivista che si occupa di psicologia e psicosomatica.

Sul piroscafo "Lusitania", mentre sta per affondare, due ebrei sono sul ponte e uno piange, silenziosamente.
Allora l'altro:
- Andiamo, Salomone, perchè piangi? Non è mica tuo il piroscafo...


Ridi che ti passa.
Allegato a Riza psicosomatica
Ottobre 2007 n. 320
Direttore Raffaele Morelli

1 commento:

Fra Gim ha detto...

:) ... peccato che era un allegato ad una rivista... stavo già pensando di andare a comprarlo..

oggi vi chiamo dopo le lezioni magari.. un bacione.. Fra